sabato, Novembre 23, 2024

Una tragedia offesa in nome dei conti correnti

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 L’Italia resta sveglia tutta la notte per conoscere se tre bimbi si salvano dalle macerie. L’Italia mette in moto la macchina dei soccorsi. La stessa che ha raggiunto Amatrice, la stessa che ha raggiunto Rigopiano. L’Italia si muove con il patos e la responsabilità di chi è consapevole di avere a che fare con dei morti. E noi ne abbiamo due: Lina Balestrieri in Cutaneo e Marilena Romanini. Abbiamo Casamicciola Alta zona rossa. Tagliata a metà. Tutti gli alberghi della zona maciullati dal terremoto. Le nostre case distrutte e i conti correnti sono stata l’unica, lurida, chiave che hanno saputo girare i nostri primi cittadini.

Uno squallore che tocca punte inimmaginabili. Una corsa ridicola dei nostri primi cittadini a chi se ne fotteva di più e che li ha visti assenti sia alla conferenza stampa dell’unità di crisi davanti a tutte le telecamere della nostra nazionale, sia al visita del governatore De Luca e del Prefetto Pagano sui luoghi del disastro e in ospedale.

Del Deo si è preoccupato di approvare il bilancio e ricomporre i problemi della maggioranza. Enzo Ferrandino ha giocato con le foto su facebook perché, così, i clienti degli alberghi vedevano la foto che alla Manda non era successo niente e non cancellavano la loro prenotazione.

Silenzio per Barano e Lacco Ameno. Timida risposta da Serrara Fontana. Zero Giovan Battista Castagna. Assente da tutto. Assente da ogni tipo di ragionamento. Le motivazioni? Per me sono impossibili da capire. Ma è un limite mio.

Ma la scena peggiore l’abbiamo data sui nostri canali social. Per fortuna che le bacheche di ognuno di noi rappresentano un piccolo mondo e che le dinamiche sono rimaste tra di noi. I grandi network ci hanno, giustamente, definiti l’isola degli abusivi. Un’altra volta. E come fai a dargli torto? Perché non è vero? Perché non lo siamo? Ci hanno fatto neri? E hanno ragione!

Quando abbiamo avuto l’opportunità di dire la nostra, abbiamo preferito seguire la linea a favore degli albergatori: i danni stanno solo a Casamicciola. Ischia, Forio, Lacco Ameno, i Maronti, Citara e tutti quello che volete non hanno problemi. Venite a mare. Venite a farvi i bagni. Venite a farvi le terme. Ma non ci mettiamo neanche un po’ di vergogna?

Ma il senso del pudore che fine ha fatto? Siamo squallidi. Pessimi. Schifosi. Attaccati ai danari. E il conduttore de La Vita in Diretta ha umiliato Enzo Ferrandino senza se e senza ma.

I ragazzini ancora sotto le macerie, la salma della signora ancora abbandonata sotto i calcinacci e noi, gli ischitani, pronti a dire al mondo social: viene a farti un tuffo nell’acqua più blu che c’è. Venite a farvi un bagno. E’ vero, teniamo ancora un cadavere sotto le macerie, ma che ce ne fotte a noi a della “Mandra”, quello è successo alla Sentinella.

Questo siamo. Abbiamo perso il senso di comunità. Quello che spinge alla solidarietà, alla comprensione, all’aiuto. Noi facciamo i pagliacci sui social e da Ischia, dal Capricho (è agibile?) il gotha della protezione civile nazionale tiene una conferenza stampa che passa su tutti i media e non c’è un sindaco che dica: ci rialziamo! In sala c’è un distratto Pascale e un distratto Castagna.

E poi inviamo comunicati stampa “la costruzione è del 1950”, “il Castello è bello”, il “fungo è verde” e il “Soccorso è bianco”.

E’ morta la sorella di un consigliere comunale e il sindaco non ha ancora espresso le condoglianze al suo consigliere comunale ad Ischia. Ma ci rendiamo conto?

Ma quale sindaco in Italia avrebbe mai detto, nel giorno in cui, sul suo territorio sono presenti 650 uomini dei soccorsi, dove arrivano i messaggi di solidarietà dall’Europa, dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio e da tutte le forze politiche d’Italia: venite a farvi i bagni? Io resto basito.

Enzo Ferrandino, Giovan Battista Castagna, Francesco Del Deo, Giacomo Pascale, Dionigi Gaudioso e Rosario Caruso avete fallito miseramente il vostro compito. C’è mancata la foto di Enzo Ferrandino sdraiato sulla spiaggia come testimonial.

Ma quale speranza possiamo mai avere se investiamo il nostro tempo, secondo non si capisce quale perverso ragionamento, ad accusare la stampa locale di veicolare messaggi falsi per trovarci un facile diversivo.

Da ieri sera, ad Ischia sono presenti gli inviati di tutte le televisioni del mondo, di tutte le agenzie del mondo, regie mobili, giornalisti, cameraman e fotografi e noi ischioti guardiamo al titolo o all’occhiello del Dispari o del Golfo. Pensate che c’è un alce della comunicazione che pensa che per vendere 2 copie, devo valutare le parole che uso in un occhiello a pagina 2.

Lo scopo? Mettere in fila, i commenti di falliti, arrestati, spacciatori e pochi altri. Giusto contorno di una classe politica incapace.

L’Italia e quanti hanno letto le posizioni assunte dai nostri primi cittadini ha chiara una cosa: a Ischia si schifano quartiere contro quartiere.

 

…E NON BISOGNAVA REAGIRE?

Credo che ogni comunicatore, anche il più scarso, avrebbe consigliato ad ogni persona di cavalcare l’onda del momento e non, invece, di veicolare messaggi di benessere, vacanza e felicità. Siamo l’unico paese al mondo che, invece di piangere, si mette a ridere. Siamo l’unico posto al mondo che, invece, di stringersi come comunità, implode fregandosene di chi ha il dolore!

Bisognava reagire contro i commenti, banali e sempre gli stessi tra l’altro, con intelligenza. Affidare il messaggio di unità e di responsabilità a chi muove le fila della comunicazione in Italia, non alla Cantina Sociale o al Topless. Predisporre una nota, affidarla ad uno dei player della comunicazione nazionale e fare in modo che la nazione parlasse di Ischia e della sua dignità. E invece?

Siamo andati sulla RAI a dire che a Cava Grado l’acqua è bella e si stanno facendo il bagno. E dalla TV ci tirano i cuppetielli: “i pompieri hanno salvato tre bambini”….

Abbiamo lasciato che tutto scorresse liscio. E’ stato più semplice fare in modo che l’obiettivo diventasse Il Dispari o Il Golfo. Così qualcuno poteva sfogare la sua rabbia per qualche arresto, qualche controllo, qualche spaccio reso pubblico o qualche processo finito male.

Perché, diciamocelo, dopo le foto delle spiagge di Ischia nessuno ha deciso di restare ad Ischia o di non annullare la sua prenotazione. Abbiamo fatto ridere con i meme: “abbiamo avuto un piccolo terremoto”. Ma quanto siamo ridicoli. Un piccolo terremoto perché ha fatto solo due morti? Ma che tipo di gente siamo? Quanto squallore!

L’impatto della paura che ha toccato l’intera nazione, noi ad Ischia non lo abbiamo avuto. Ah no, forse si, lo hanno avuto gli albergatori pensando ai danari che andavano in fumo.

Peccato che nessuno gli abbia ricordato che questi eventi, durano 2 o 3 giorni. Al massimo quattro, poi c’è un’altra notizia. Un’altra storia. Un’altra tragedia. La nostra, nel frattempo, l’abbiamo sfregiata e offesa.

41 COMMENTS

  1. nessuno ha mai pensato di dire, ma siamo peggio del giappone? penso di no allora perchè negli ultimi 50 anni nessuno ha mai pensato di dare certezze ai cittadini per costruire una casa con criteri di assoluta sicurezza? Bastava dire tre cose : certezze per una legge che permettesse di costruire in sicurezza avendo almeno 6/700 metri di terreno per costruire almeno 100 mtq di casa con tutti gli accorgimenti per piantare alberi e verde, certezza per costruire con norme antisismiche come in giappone e per ultimo la certezza di avere un diritto e non un piacere. Fatto questo nessuno avrebbe costruito una casa di necessità senza le autorizzazioni e con i crismi della legalità mentre gli speculatori non avrebbero avuto vita facile per fare affari in disprezzo dell’ambiente. Per finire si dovrebbe dire a tutti gli imprenditori che piangono dalla mattina alla sera che i dipendenti sono per loro una ricchezza e non cose da buttare via al primo intoppo. Prendete una parte dei vostri utili e destinateli agli stipendi anche se le attività incassano meno, solo cosi si potrà iniziare a vedere quella luce che ci farà uscire dal baratro della pochezza e della insensibilità.

  2. Ma nessuno di voi ha pensato di mettere in luce la situazione apocalittica che si è creata al momento che c’è stato l’equazione dell’ospedale! E se fosse successo in pieno inverno o una notte piovosa? Dove si posizionavano tutte quelle barelle? A parte l’encomiabile aiuto da medici e sanitari in servizio non si è visto assolutamente nessuno che in quei momenti era in grado di coordinare gli aiuti da prestare a quei poveri malati, abbiamo dovuto arrangiarci alla men peggio per coprirli dall’umidità e da altri inconvenienti.

  3. anche il continuare a venire oil restare in vacanza a Ischia è un modo per rispettare le vittime e chi non ha più la casa perché ci da lavoro e ci da speranza che un futuro ci sia per tutti non solo per gli imprenditori, perché se non c’è lavoro non c’è ricostruzione

  4. Il sindaco di Ischia, come gli altri, ha pensato a tutti gli altri lavoratori, non ai conti correnti, ma tu caro Gaetano, che di tuo padre, mio amico e vero giornalista sul campo, non hai preso neanche un pelo, abbagliato dalla tua becera opposizione al suddetto non riesci a capire. Continuate a rimestare nel torbido, la stagione turistica è compromessa, gli alberghi chiuderanno prima, tutti a casa con anticipo. Bravo!

  5. Pubblicare solo quello che vi fa comodo non vi solleverà però la coscienza! I sindaci sbagliano a minimizzare! Tutto vero quello che è scritto nell’articolo! Ma chi scrive che ” l’isola é distrutta” é altrettanto colpevole! Entrambi speculano sulle disgrazie di morti e senza casa! Non si potrebbe dire semplicemente LA VERITÀ?

    • I Sondaci non hanno minimizzato.Il Sindaco di Ischia in TV ha detto: zero danni, zero feriti. Ora con un po’ di conoscenza geografica non si può dire che abbia minimizzato , è la realtà, il comune di Ischia non ha subito danni ne feriti, ma lei come quelli della RAI non è a conoscenza, si informi. Un saluto.

      • Più cretino di questo commento, impossibile trovare. Proveniente, naturalmente…dal Sig. Max!
        Mi fermo qua per rispetto verso i morti, morti ad Ischia!

      • Max, un minuto di silenzio, no? Mai? Invece di sputtare stronzate considerando che viene chiamato Ischia soltanto il comune omonimo. Da questo suo post si valuta il livello di intelligenza ed intellettuale.

        • Lei è talmente intelligente che non si capisce quello che scrive. Frequenti almeno le elementari prima di mettere mano alla tastiera del computer.

          • Sig. Max dall’ego fuori controllo e dalla palese agressività, invece di rompere i c… in questo periodo di lutto che è importante rispettare, vada piuttosto al punto di ascolto psicologico. Li’ sono in grado di darle qualche consiglio utile.

  6. Purtroppo è vero senza un po’ di dignità!, invece di risolvere il problemi seri invitavano i turisti a non andarsene !dopo che l criticano e li trattano male ogni anno.soprattutto ai napoletani.ora capiscono l’importanza del turista,napoletano,israeliano, tedesco,rumeno, a prescindere dall’etnia vi da a mangiare!!!porca puttana!!!meno male.che adesso lo state capendo.

    • I problemi si risolvono con il lavoro. Evidentemente Lei non vive di turismo, i turisti di qualunque estrazione sociale e nazionalità sono uguali. Quello che dice nella risposta è falso, forse in passato, oggi è differente. Colleghi il cervello alla mano prima di scrivere baggianate. Saluti.

      • Che bello!!! Da quando è successo il terremoto, “i turisti di qualunque estrazione sociale e nazionalità sono uguali”. Ora, pure i napoletani di Forcella sono uguali ai tedeschi di München, signore Max? Che bello!

          • Anzi, essendo di Forcella quindi napoletana D.O.C., mi fa proprio piacere venir considerata da un ischitano e per la prima…uguale a tutti gli altri turisti. Che bello!!!
            Pero’, un problema di agressività, Lei ce l’ha ovviamente.

    • Infatti, nemmeno un po’ di dignità hanno dopo tutto cio’ che scrivono d’estate a proposito dei napoletani
      che hanno fatto bene ad andarsene.

        • Michele essendo un mio cugino di Forcella, è normale che non sappia esprimersi bene in italiano. Essendo questo mio cugino uno dei vostri carissimi ospiti ad Ischia d’estate, La prego sig. Max di rispettarlo come se fosse un tedesco di München per esempio.

          • Mica gli ho mancato di rispetto, volevo solo capire cosa volesse dire….. se poi vi sentite inferiori è sempre un vostro problema….

  7. Io abito Zona Fango. La paura qui era tantissima, i danni intorno pure. Ho dei carissimi amici che hanno perso tutto. Ho il massimo rispetto delle due vittime. Eppure… anche io mi preoccupo del futuro vicino. Perchè? Se la stagione fosse finita ora, vengo a casa sua passare l’inverno. Perchè tanti sono stati mandati a casa, alberghi e altre attività che chiudono e ovviamente non hanno più bisogno del personale per lo stagionale. Sì, siamo tutti stagionali. Lo stato ha anche bene di dimezzare la “disoccupazione” e lei mi dica come si possa far vivere una famiglia da qui al prossimo anno!? Mi reputo schifosa anche io allora e penso alle consequenze di questo sciacallaggio mediatico. Sì, magari qualche abuso anche ci sarà in queste case crollate ma da lì a ridurre Ischia a morte e cenere ce ne corre! Abbiamo tutto l’inverno a buttarci le pietre adosso, cerchiamo almeno ORA di andare avanti in qualche modo per tutelare proprio le famiglie che rischiano il lavoro. O già l’hanno perso.

      • Cara Brigida, è quello che ho detto anch’io nel mio post. Sembra che non capiscano, a partire dal direttore di questo pseudo giornale e di cui sto ancora aspettando un reply. Mi piacerebbe conoscere come la pensa Davide Conte, che capisce di comunicazione. Un saluto!
        Max.

          • Ma perché si innervosisce…… cerchi di ragionare sulla situazione….. a fare…. ci manda Sua Sorella…. io non ho insultato nessuno…..

    • Per quanto riguarda il lavoro, personalmente penso che una soluzione ci sarà, se in futuro gli albergatori e ristoratori accetteranno di assumere soltanto gli ischitani, invece di far venire lavoratori dall’Est o dalla Repubblica Dominicana. Questione di buon senso e di onestà morale in momenti in cui è necessaria la solidarietà verso il prossimo.

  8. Caro Max lavorando si risolvono i problemi economici, ma i problemi principali che devono essere risolti sono legati alla sicurezza!!i tuoi figli i tuoi cari i tuoi parenti non possono rischiare la vita per una tempesta o per un terremoto lieve. È questo il punto principale!! Invece si pensa a elemosinare i turisti a non andarsene,è se domani viene un’altra scossa?? È se viene una tempesta??e la situazione edilizia è sempre uguale!!che si fa si piangono altri morti !!cazzo!! Cazzo!!! Cazzo!!

    • Bisognerebbe informarsi prima di parlare di altra scossa. Che tipo di scossa è stata, perché ha colpito solo una piccola parte dell’isola, per altro già sottoposta in passato a tali scosse. Se costruzioni fatiscenti della metà del secolo scorso sono venute giu certamente dovevano essere messe in sicurezza. Ma non per questo bisogna mettere in ginocchio il turismo, senza lavoro dove li prendi i soldi per la messa in sicurezza che una legge dovrebbe regolare, aspettiamo lo stato? Non si tratta di elemosinare presso i turisti. Chiedi alle persone che hanno perso la casa e magari il lavoro perché gli alberghi nella zona sono chiusi, come faranno a sostenersi fino all’anno prossimo.
      Certo che bisogna mettere le case in sicurezza, ce ne sono alcune che bisognerebbe buttare giù e ricostruirle ma le leggi non lo permettono, e la burocrazia ci mette il carico da 10. Secondo te quale sarebbe la soluzione visto che è facile riproporre il problema? Un saluto.

  9. Grande direttore!finalmente una persona intelligente che guarda lontano,mi chiedevo ma allora sono io l’unico a pensarla così!invece da come vedo non è così!e finalmente una persona che avuto il coraggio di dire quello che pensa!lui e sicuramente tutta l’Italia!,gli ischitani e i propri politici invece di pensare alla sicurezza del popolo, bambini e turisti, pensa all’economia,vi state comportando come una moglie che difende il marito criminale solo perché è il marito è perché porta i soldi a casa!.

    • Ma ci sei o ci fai? Ma di che vivi, di aria? Chiudiamo tutto….. guardiamo lontano, come il tuo grande direttore, ma per vedere dove trasferirci……

      • Gaetano tiene un’intelligenza che purtroppo manca ad Ischia, isola in cui contano soltanto i soldi.

    • No Armando, non è l’unico a pensarla cosi’. Ad Ischia, chi se ne frega della sicurezza, chi se ne frega se il tetto dell’albergo cade sulla testa di un turista. L’importante è che il tetto gli cada sulla testa dopo che abbia pagato il conto. Ecco la realtà.

  10. Ho sentito in un commento che una dipendente lamentava il fatto che aveva un lavoro stagionale e che purtroppo le cose sarebbero cambiate per lei è non per i titolari,ma fatemi capire ma voi stagionali non avete nessun contratto ?da come parlate sembra come se lavorate in nero!e venite pagati solo se la struttura lavora,se è così e veramente triste dovete denunziare e educare questi schiavisti, non avete paura di bruciarvi perché queste merde su questo giocano.

  11. Cara Anita ma quale tedesco di munchen questi non hanno rispetto per nessuno,davanti ai soldi nemmeno per le mamme,secondo lei ai tedeschi li trattano con onesta e buon senso ?quelli li fanno i buchi in petto!davanti a me noleggiatore la stessa auto che mi aveva noleggiato a 50euro al tedesco gli chiese 100!!.mi creda mi dispiace solo per le vittime del sisma,ma questa cosa di pregare i turisti dopo che non li trattano come dovrebbero essere trattati fa piangere.

    • Donato, concordo pienamente. Per questa mentalità di m…, personalmente ad Ischia non torno più e io ed i miei colleghi (operatori turistici all’estero) sconsigliamo questa destinazione. Ma per fortuna, la ruota torna. Mi dicono che li ischitani ogni anno lamentano sempre di più di non avere i turisti tedeschi di una volta. Meno male, i tedeschi hanno capito che dovevano cambiare destinazione. E non solo i tedeschi, glielo posso affermare…
      Pure a me dispiace tanto per le vittime. Ma ovviamente, seecondo i commenti, molti si preoccupano più per il mancato denaro che per le future vittime. Che schifo di gente.

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