giovedì, Febbraio 20, 2025

Vance e l’Europa stile “cupio dissolvi”  | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 16 febbraio 2025



Il recente intervento del vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco ha suscitato un acceso dibattito sulle dinamiche democratiche e sui valori fondamentali dell’Europa. Nel suo discorso, di cui ho prelevato diversi stralci da altrettante testate online, Vance ha espresso preoccupazione per quella che ha definito una “ritirata” della libertà di parola nel continente europeo, sostenendo che la minaccia più grave per l’Europa non proviene da attori esterni come Russia o Cina, ma da un’erosione interna dei valori condivisi con gli Stati Uniti. Vance ha criticato le politiche europee in materia di immigrazione e censura, affermando che la gestione migratoria dell’UE ha portato a insicurezza sociale e che la censura delle opinioni, specialmente quelle di destra, rappresenta una deriva antidemocratica; ed ha inoltre sottolineato che la democrazia è minacciata non solo da forze esterne, ma anche da decisioni interne che limitano la libertà di espressione e la partecipazione politica.Queste dichiarazioni, così come era logico attendersi, hanno provocato reazioni contrastanti tra i leader europei, molti dei quali hanno interpretato l’intervento di Vance come la più classica delle invasioni di campo in tema di diplomazia e politica comunitaria. Ma si sa… a sinistra son fatti così!Sono convinto, dal canto mio, che l’intervento di Vance, mai pacato e costruttivo come in quest’occasione, può e dev’essere interpretato come un richiamo alla riflessione sulle fondamenta democratiche di un’Europa sempre più in preda ad un autolesionismo stile cupio dissolvi. La storia ha dimostrato che gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo cruciale nel supportare la democrazia europea, intervenendo in momenti chiave per preservare la libertà e l’autodeterminazione dei suoi popoli. Le osservazioni di Vance sono un autentico invito a riaffermare e proteggere quei valori che sono stati alla base della collaborazione transatlantica per decenni.Trovo essenziale che l’Europa, benché con gravissimo e colpevole ritardo, consideri seriamente queste preoccupazioni in merito alle sue “condizioni di salute”, valutando attentamente le proprie politiche interne per garantire che la libertà di espressione e la partecipazione democratica siano effettivamente e adeguatamente tutelate. Un dialogo aperto e costruttivo con partner storici come gli Stati Uniti può solo contribuire a rafforzare le istituzioni democratiche. In questo contesto, le parole di Vance potrebbero catalizzare un rinnovato impegno verso i tanti principi comunitari condivisi, non certo un semplice generatore di critiche verso la mai troppo vituperata Amministrazione Trump. E mai come in questo momento in cui Giorgia Meloni, a giudizio della stampa internazionale che conta, rappresenta il ponte di collegamento fiduciario tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea (non solo l’Italia, s’intenda), i tempi per cominciare a parlarne sembrano decisamente maturi.

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