Come potete vedere dall’immagine nella pineta Mirtina di Ischia l’illuminazione é stata divelta in alcuni punti con un atto di vero e proprio vandalismo.
La centralissima pineta ischitana non é nuova, purtroppo, a questi episodi che fanno davvero male, specialmente se si pensa che quel polmone verde isolano viene frequentato quotidianamente da tanti bambini.
Ma ci rendiamo conto di cosa sta accadendo a Ischia? Dico dappertutto, non solo in pineta o al Pio Monte. Non sarebbe ora di cominciare a prendere SERI provvedimenti su quest’Isola???
La luce divelta (come tante altre) è da diversi giorni in quella posizione (siamo abituati a molto peggio purtroppo). Soprattutto nella Pineta Mirtina, ma anche lungo il Lido fino ad Ischia Ponte ci vuole un controllo delle forze dell’ordine “a piedi”, meglio se con abiti civili. Di certo nelle ore tardo pomeridiane chi volesse fare, una buona volta, attività di controllo (costante, no una volta al mese) avrebbe facilità di incontrare all’interno del parco uomini che cercano altri uomini per infrascarsi (prettamente anziani che camminano soli che cercano giovani, poi se pur raro, giovani che cercano giovani) anche se nell’ultimo periodo resta facilissimo vedere chi cerca ma difficile individuare chi si prostituisce (la zona è tendenzialmente quella limitrofa all’entrata di Via Francesco Sogliuzzo e ancor più verso il parco condominiale nelle vicinanze); poi giovani che entrano in gruppo all’interno del parco per consumare sostanze stupefacenti o pochi soggetti che invece le vendono, ed infine gruppi di ragazzi fra i 15 e i 17 anni annoiati ma profondamente deficienti, che cercano di lanciare pietre all’interno delle vasche delle rane o delle anatre o di distruggere luci, panchine ecc. Ed il tutto con tante mamme e bambini a pochissimi metri. O avvertite le famiglie che la Pineta è un luogo malfamato (dove avviene impunemente di tutto) da non frequentare quindi con i pargoli al seguito oppure lo presidiate costantemente, perché le due cose stridono profondamente. Poi ..per risolvere i problemi non bisogna per forza beccare le persone in flagranza o denunciarne i reati con il fine di arrestarle “per mezza giornata”, ma basterebbe fargli sentire giornalmente il fiato sul collo e che le loro vite sono costantemente controllate, unendo a questo però, un dialogo maturo quasi amico e che gli faccia provare almeno un po’di vergogna.