Tornano a intrecciarsi le strade dell’isola d’Ischia e di Silvio Berlusconi, ma non c’entra – stavolta – la boutade del matrimonio tra l’ex premier e Francesca Pascale. Nel primo giorno del processo a sette imputati – tra cui i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini e la tedesca Sabina Beganovic (in arte Began), la cosiddetta ”ape regina” delle feste organizzate da Silvio Berlusconi – accusati di associazione per delinquere finalizzata all’induzione, al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, al tribunale di Bari ha parlato anche Vanessa Di Meglio, testimone nel processo a Tarantini e altri sei imputati per le feste organizzate nelle residente private dell’ex premier, isolana, 42 anni. Lo ha fatto nel cuore della seduta di ieri: prima, per quanto riguarda la testimone Terry De Nicolò, su proposta dell’accusa, e con il consenso delle difese, si è deciso di acquisire le dichiarazioni rilasciate in tre occasioni alla polizia giudiziaria, durante le indagini preliminari, a maggio e giugno 2009. Per questo la deposizione non è stata effettuata. Assente la terza testimone, Sonia Carpentone, la Di Meglio ha raccontato – dichiarazioni riprese già ieri dai quotidiani nazionali – che con Berlusconi ci furono «baci e carezze, preliminari ma senza atti sessuali».
Dal racconto della Di Meglio, emergono nuovi particolari: dopo la cena, finita intorno all’una, l’ischitana racconta che «gli invitati, piano piano, andarono via e anche Gianpaolo. Io mi sono ritrovata bloccata lì». Erano – prosegue il suo racconto – in quattro, lei, altre due ragazze e Berlusconi (che non ha mai nominato se non all’inizio come “il Cavaliere”). «Abbiamo chiacchierato, riso, cantato, niente di particolare. Il padrone di casa scherzava, era una persona molto carina», ha spiegato. Parlando di una «ventina di invitati» tra i quali riconobbe George Clooney e Eva Cavalli. Ricorda che «tutti ricevevano regali». E ancora: «Le effusioni con il Cavaliere avvenivano in piedi vicino al divano; in camera da letto c’eravamo io e altre due ragazze. Poi io sono uscita e non so cosa sia successo».
La Di Meglio ha poi chiarito: «Nessuno mai mi ha chiesto di prostituirmi, se me l’avessero chiesto non l’avrei fatto. Non avevo bisogno di essere pagata».
Vanessa ha poi risposto anche alle domande su due precedenti incontri che avrebbe avuto con l’ex vice presidente della giunta regionale della Puglia e assessore allo sviluppo economico Sandro Frisullo, in entrambi i casi a Giovinazzo, in provincia di Bari, a casa di Tarantini che le avrebbe pagato i viaggi da Parigi. Il primo sarebbe avvenuto nel 2007.
Non mancano, nelle cronache dei colleghi di giudiziaria presenti, particolari sulla deposizione di Vanessa. Con il presidente del tribunale, Luigi Forleo, che le ha chiesto: «Signora, gli occhiali da sole ha necessità di tenerli? Altrimenti li tolga», con riferimento ai grandi occhiali da sole che le coprivano il viso. La ragazza ha assecondato, dopo aver ottenuto rassicurazioni che non fossero in corso riprese tv. La teste ha parlato di avance da parte di Frisullo che, a suo dire, non sarebbero state ricambiate, anche se in precedenza ai carabinieri aveva parlato «di scambi di effusioni», come le hanno ripetutamente ricordato i pm dell’accusa. Comunque «nessun rapporto sessuale», ha precisato. La teste, che ha definito «poco gratificante» l’atteggiamento dell’amico Tarantini, ha riferito di non ricordare un secondo incontro con Frisullo che sarebbe avvenuto a Giovinazzo, l’anno successivo, cioè nel 2008. La Di Meglio ha parlato anche di una seconda cena a palazzo Grazioli, a casa di Berlusconi, che sarebbe avvenuta in epoca successiva alla prima, in occasione di uno spettacolo del Bagaglino.
In Tribunale si è vista anche Patrizia D’Addario, che ai cronisti ha raccontato: «Ancora oggi mi sento sola, aggredita e insultata da persone che dovrebbero semplicemente stare zitte, solo stare zitte. Penso solo a quello che mi hanno fatto in questi cinque anni e che continuano a fare – ha aggiunto -. Alcune di queste ragazze (che hanno partecipato come lei alle feste da Berlusconi, ndr) le ho conosciute – dice Patrizia D’Addario – ma non ho mai detto niente su di loro, invece loro hanno parlato, hanno detto quello che non era vero, hanno continuato a infangarmi perchè più mi infangavano e più non ero credibile. Questa è l’unica verità, ora mi aspetto giustizia dai giudici, per me e per la mia famiglia». La barese si è poi detta «indifferente a tutto», rispondendo alla domanda dei cronisti su che effetto le avrebbe fatto incontrare le tre ragazze che oggi testimonieranno in aula.
La prossima udienza si terrà il prossimo 27 novembre alla 15. Saranno chiamate a testimoniare Patrizia D’Addario, Barbara Montereale e Chiara Guicciardi.
LA SUPER TESTIMONE ISOLANA. Come racconta nel processo escort: «Le effusioni con il Cavaliere avvenivano in piedi vicino al divano; in camera da letto c’eravamo io e altre due ragazze. Poi io sono uscita e non so cosa sia successo»
La Di Meglio ha deichiarato di non essere stata pagata.E’ stato puro patriottismo,il suo.