mercoledì, Novembre 27, 2024

Vescovo Villano. A Ischia per apparare il vecchio

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C’è una figura, tra le tante, che ha attirato sempre la mia attenzione. Giovanni corre verso il sepolcro vuoto di Gesù, arriva sulla soglia e si ferma. C’era da attendere Pietro che arrivasse. Il giovane che “amava” che portava rispetto al vecchio che aveva sbagliato. Che aveva rinnegato e che, ancora, non era stato riabilitato al suo ruolo. La storia di Gennaro Pascarella e di Carlo Villano, il vecchio e il nuovo vescovo mi sembra quasi la stessa. Certo, non ha nulla a che vedere con quella di Giovanni e Pietro. Tuttavia, però, il gioco dei ruoli mi sembra lo stesso. C’è un vecchio che combina disastri e un giovane che è chiamato a sostenere. Ad attendere. Lasciamo stare i santi e veniamo ai disastri.

La nomina del nuovo vescovo di Ischia – e speriamo che il cognome sia figura della storia recente della Diocesi di Ischia, una sorte di simili con i simili (cosa che, in verità, farebbe bene!) – è la soluzione più comoda per i poteri che hanno riscritto – anni fa – il destino della Diocesi di Ischia. Una Diocesi in espansione, quella di Ischia, con un Vescovo che oggi il popolo rimpiange ma che, evidentemente, non piaceva più a qualche potentato romano con radicamenti locali.
La Diocesi di Ischia continua a vivere in questa sorta di commissariamento elegante (il persone episcopi) e si avvia ad un percorso totalmente diverso. Dal vecchio Pascarella al giovane Villano. Da un vescovo con la data di scadenza a breve termine ad un altro, scelto per aiutarlo già negli anni scorsi e che, tuttavia, ha altri 20 anni avanti prima di pensare a lasciare per sopraggiunti limiti d’età.
Il percorso dei due, di Pascarella e Villano inizia il 3 luglio 2021 quando Papa Francesco ha nominato Vescovo Ausiliare della Diocesi di Pozzuoli il Reverendo Carlo Villano, accogliendo la richiesta del Vescovo, monsignor Gennaro Pascarella. La notizia è stata data dalla Sala stampa vaticana oggi sabato 3 luglio, alle ore 12.

Pascarella aveva già scelto il suo successore. Una nomina già scritta e già preordinata. Un nome che serve per coprire quello che c’è da coprire. Quello che c’è da tenere nascosto. Quello che c’è da completare.
Gennaro lascia, Carlo prende. Cosa? Staremo a vedere.
Carlo si trova una diocesi spaccata e dilaniata non solo dalla pessima gestione degli anni passati ma, soprattutto, dalla gestione proprio di Gennaro Pascarella. La storiaccia della Chiesa di Ischia Ponte, l’esilio forzato di Don Carlo Candido dal “Ponte” fa ancora notizia. Al pari dei risultati poco lusinghieri del lavoro portato avanti dall’amministratore dello Spirito Santo. Comunità spaccata, fedeli allontanati e attività benefiche cancellate.
Una Diocesi che, ancora oggi, si chiede perché Don Carlo Candido non debba avere una parrocchia e debba fare la “questua” per avere un pulpito. Una Diocesi che si chiede, ancora, quale lezione deve imparare dal prete scrittore e con altre “velleità” tra Barano e l’est Europa.
Una Diocesi che non riesce a mettere un prete all’Ospedale Rizzoli e lascia che la cappella dell’Ospedale sia una normale sala d’attesa con qualche, scomodo, banco. Una Diocesi che gira solo tra i reparti che ma impedisce – a chi crede – di poter avere un conforto religioso.

Senza far finta di non sapere, tuttavia, è impossibile non pensare a quello che resta da fare. La storia della Diocesi di Ischia che, ad oggi, ha ancora una sua identità (fino a quando?) sua. Ma quando diventerà una sola con Pozzuoli senza il doppio il titolo del Vescovo? Manca poco?
La verità è che, se la nomina di Pascarella doveva servire a “redimere” la Diocesi da liti, odi e scandali, Pascarella l’ha portata direttamente sull’autostrada della perdizione. E non torneremo a parlare della vicenda dei Frati di Sant’Antonio e della barzelletta della Parrocchia postata da una parte all’altra.
Un vescovo “nuovo” per davvero, uno che non aveva già vissuto all’ombra di Pascarella, chissà, sarebbe stato troppo di rottura? Avrebbe mosso troppo le acque falsamente chete di Via Seminario? Tutto è possibile. “A chi crede” qualcuno aggiunse!

Foto Luigi Borrone – Fotografo Per Passione

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