Si è scritta in queste ore, così passando quasi inosservata, l’ennesima puntata della saga di Montevico, la strada che sulla carta è pericolosa e da chiudersi, ma che di fatto resta aperta. L’amministrazione Provinciale (Città Metropolitana) su specifica ordinanza, la 4502 del 3 luglio scorso, ha disposto la chiusura del tratto che conduce all’abitato che sovrasta Lacco Ameno, al Cimitero Comunale e al noto hotel San Montano. Il 9 luglio scorso con tanto di picchetti pali e reti si era tentato di dar corso all’ordinanza, un giro di chiamate e un pesante intervento dall’alto ha fermato l’azione della Provincia che ha rimandato ogni suo intento fino a qualche ora fa quando sono comparsi degli incomprensibili cartelli. Cartelli rossi con la striscia bianca orizzontale: divieto di transito. Un divieto che presuppone un accesso secondario, però! Dove sarà mai infatti questo accesso ? Da mare, dalle scale pedonali a picco su Piazza Santa Restituta? Insomma, nessuna chiusura ma un finto intervento pratico fatto cosi tanto per fare. Gli operai provinciali hanno collocato il divieto di accesso che presuppone che la strada abbia un accesso dal lato opposto quindi via Montevico sarebbe diventata a senso unico, transitabile in un solo senso di marcia …dal cimitero a venire giu!
Ma l’ordinanza riportata sul retro è la 4502, quella a cui si faceva riferimento a luglio che prevedeva la chiusura della strada nei due sensi di marcia. Perché installare allora un divieto di accesso e non un divieto di transito come previsto dall’ordinanza? E’ questo che rende ancor più incredibile ed assurdo l’intervento delle provincia che vieta di entrare da quella parte ma no spiega da dove farlo! La “chiusura” pezzotta di Montevico fa riferimento, in teoria, sempre alla determina di chiusura al traffico veicolare della Provincia a seguito della segnalazione del pericolo crollo massi. Ma è una chiusura senza senso, o meglio il senso ce l’ha se vogliamo guardare oltre l’interesse pubblico verso la questione privata di chi non può permettersi che la strada venga chiusa (pericolo o no, ordinanza o no) almeno fino al termine della stagione estiva.
Abbiamo contattato il comando Vigili Urbani che ci ha chiarito di essere all’oscuro delle motivazioni che hanno mosso questa scelta e di star cercando di contattare la Provincia per comprendere il fondamento della installazione della segnaletica in questione. In realtà davvero non si spiega la collocazione di quella segnaletica essendo in netto contrasto con la relativa ordinanza. Un divieto comparso, cosi, quasi all’improvviso benchè afferente ad un cedimento della collina di Montevico denunciato e certificato. Il crollo è datato, ma la Provincia di Napoli ha disposto solo in luglio l’interdizione dell’intera area a seguito dei sopralluoghi dei Vigili del Fuoco e di intercorsi rapporto epistolari con il comune, ad oltre un mese da quell’intervento l’installazione del divieto di transito.