Viaggiare da soli o in gruppo, come ritrovare se stessi tra avventura e spiritualità
Il concetto di viaggio non è necessariamente connesso a quello di vacanza. Decidere di lasciarsi tutto alle spalle e salire a bordo di un aereo, un treno, un’auto o cimentarsi in un lungo cammino non è qualcosa unicamente legato alle due o tre settimane di vacanze concesse nel periodo estivo. Viaggiare è principalmente uno stato mentale. Si può decidere di farlo da fermi, modificando qualcosa al proprio interno, aprendosi ad altre culture. Al tempo stesso è possibile cimentarsi in veri e propri spostamenti, alla ricerca di se stessi. Viaggiare da soli è un’esperienza che tutti dovrebbero provare una volta nella vita. Un modo per mettersi alla prova e scoprire cosa siamo al di fuori delle persone che ci circondano, del proprio lavoro e delle abitudini sviluppate negli anni. Uscire fuori dalla propria comfort zone per poi tornare a casa differenti, cresciuti, pronti a rifarlo alla prima occasione o, perché no, modificare radicalmente la propria esistenza. Un vero e proprio viaggio spirituale può aprire innumerevoli porte.
Perché viaggiare da soli
Viaggiare da soli non vuol dire evitare contatti con altre persone, tutt’altro. Il fatto di non partire in gruppo, in coppia o in famiglia non preclude la possibilità di conoscere altri lungo il percorso. Esplorare nuovi luoghi con una mente aperta vuol dire anche dirsi disponibili a far entrare perfetti sconosciuti nella propria vita.Che si tratti dei pescatori locali di un piccolo paesino in un’isola delle Azzorre, così come di un girovago ricco di storie intriganti tra i panorami mozzafiato della Lapponia. Viaggiare da soli vuol dire scoprire cosa sia realmente importante per noi. Tutto si basa sull’individuare il giusto passo da seguire nella vita. Se quello della propria quotidianità è fin troppo veloce, provocando agitazione, ansia e malessere, un’esperienza spirituale, sia essa religiosa o meno, potrebbe aprire gli occhi e mostrare come una vita alternativa sia possibile. Cimentarsi in un’esperienza del genere richiede grande consapevolezza. Le risposte individuate al termine del percorso potrebbero non essere quelle attese. Ecco alcune destinazioni consigliate, note per essere le più spirituali al mondo:
- India
- Tibet
- Nepal
- Bali
- Giappone
- Nuova Zelanda
- Arizona
- Cambogia
- Perù
Perché viaggiare in gruppo
Viaggiare in gruppo non vuol dire necessariamente scegliere una meta turistica e recarvisi con i propri amici. Se si è alla ricerca di un’esperienza in grado di ampliare le proprie vedute, difficilmente si potrà individuarla nel cuore di agosto sulle spiagge di Zante. La soluzione migliore per chi non intende prendere il volo da solo ma vuole, al tempo stesso, mettersi alla prova, è quella di scegliere un viaggio di gruppo organizzato. Ciò vuol dire individuare la giusta meta, affidandosi a delle agenzie viaggi come sivola.it, pronte a spiegare nei minimi dettagli i crismi dell’esperienza. Fatto ciò, si avrà la certezza di gettarsi tra le braccia di un gruppo di esploratori, esperti o alle prime armi, totalmente animato dalle stesse necessità. Se più persone intendono concedersi un vero e proprio viaggio spirituale, chi impedisce loro di partire insieme, in gruppo, condividendo momenti e accrescendo, l’uno grazie all’altro, la propria conoscenza di sé e del frammento di mondo visitato. Tutto ciò offre inoltre la possibilità di mettersi alla prova nel contatto diretto con gli altri. Riuscire a rapportarsi con dei perfetti sconosciuti, per giorni, mentre si è impegnati in una lunga esplorazione, non è cosa per tutti. I viaggi in gruppo richiedono controllo di sé e capacità d’adattamento. Il rispetto verso gli altri è alla base di un’esperienza di questo tipo. I bisogni del gruppo hanno sempre la meglio su quelli del singolo. Una lezione da apprendere a proprie spese.