giovedì, Novembre 28, 2024

Vigne & Diffide. Il comune di Ischia diffida. La Giunta Regionale replica: “se la condotta riesplode te la vedi tu!”

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Il pericolo che non importa al sindaco... "condotta potrebbe essere tranciata lungo tutto il tratto di strada e quindi, essere oggetto di nuovi scoppi e rotture, che soprattutto durante la stagione turistico-estiva, potrebbe compromettere la corretta erogazione idrica di una vasta area dell’Isola di Ischia"

Ida Trofa | Braccio di ferro tra il Comune di Ischia e la Giunta Regionale della Campania, Direzione Generale per il Ciclo Integrato delle Acque. Mini tensioni politiche a cui, forse, qualcuno vorrebbe dare un alto valore politico ma che, di fatto, lasciano solo la traccia della faida interna al governo del Comune di Ischia e il timore che una condotta idrica danneggiata per ragioni e cause da scoprire, riparata in un punto, rischi di saltare altrove.

Andiamo con ordine e seguiamo la vicenda che riguarda il guasto e i rischi di Via delle Vigne.
Qui una condotta è letteralmente esplosa la scorsa settimana. Riparata in un tratto, dovrebbe essere ispezionata in atri tratti ove si teme la possibile usura e i danni causati da pregressi lavori di qualsivoglia naturale e il potenziale rischio che nelle zone dove si trova più in superficie rispetto alla sede stradale, riesploda ancora una volta con potenziali rischi per la pubblica e privata incolumità.
Il sindaco Enzo Ferrandino non ha voluto, però, sentire ragioni e ha intimato il ripristino di Via Delle Vigne, diffidando Evi, Telecom e Acquedotto Campano.
Per il comune di Ischia a seguito di una lesione avvenuta durante la posa della fibra ottica, lo scorso 3 giugno 2020, in Via delle Vigne, si è rotta la condotta idrica principale dell’acquedotto, andando a danneggiare gravemente la carreggiata. A causa di un contenzioso secondo il comune “si sta procrastinando il ripristino della strada causando danni alla sicurezza di diversi residenti”

Il Sindaco ha chiesto al responsabile del Servizio 9 – Ufficio servizi e rete, l’arch. Aniello Ascanio di diffidare l’Acquedotto Campano, l’Evi, la Telecom e la Regione Campania ad intervenire ad horas al fine di ripristinare lo stato dei luoghi.
Se entro la giornata di ieri, 11 giugno 2020, non forassero state ripristinate le originarie condizioni di carrabilità il Comune di Ischia avrebbe proceduto in danno delle società diffidate.

Secca la replica della Giunta Regionale che in una nota della Direzione Generale per il Ciclo Integrato delle Acque e dei Rifiuti, Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali UOD Impianti e reti del Ciclo Integrato delle Acque di Rilevanza Regionale, ha risposto per le rime sia al Sindaco sia all’ Arch. Aniello Ascanio. Telecom ed Evi fanno da corredo alla nota regionale.
Ecco quanto si legge nel “Riscontro Diffida prot. 21529 del 10.6.2020“: “Facendo seguito alla pregressa corrispondenza prot. 266002 dell’8.6.2020 e prot. 272872 del 10.6.2020, e in riscontro alla nota di diffida in oggetto indicata, si precisa quanto appresso. A conferma del richiamato spirito di collaborazione e scongiurare inutili e improduttivi conflitti istituzionali, nella nota prot.272872 del 10.6.2020, nel richiedere alla Telecom e alla ditta esecutrice Cogepa di contattare con la massima urgenza i tecnici e i funzionari degli enti coinvolti, si auspicava di concordare apposito sopralluogo per constatare i danni provocati e procedere alla messa in sicurezza sia della condotta regionale e sia della sede stradale che risulta completamente inagibile. Evidentemente, i tempi di invio tra i vari uffici protocollo e pec, non hanno permesso in tempi brevi, l’invio e la ricezione della nota in parola. In ogni caso, appare tuttavia strano che, oltre alla Telecom, la diffida sia stata intimata anche alla Regione (UOD501703 Ciclo Integrato e Cons Scarl Acquedotto Campano) e l’EVI, che di fatto, pur con diverse responsabilità e competenze, hanno in buona sostanza subito il danno e ogni disagio conseguente. Tuttavia, come è ben noto alla S.V., sotto l’aspetto squisitamente tecnico è utile chiarire alcuni aspetti e dettagli fondamentali.

Lo scoppio della condotta, ha evidenziato che: la condotta potrebbe essere tranciata lungo tutto il tratto di strada e quindi, essere oggetto di nuovi scoppi e rotture, che soprattutto durante la stagione turistico-estiva, potrebbe compromettere la corretta erogazione idrica di una vasta area dell’Isola di Ischia; la struttura della fibra ottica, poggiata contro ogni buona norma tecnica, sicurezza e relativa vigilanza, completamente e direttamente sulla condotta idrica, a seguito dello scoppio e della forte pressione, presenta in più punti anch’essa dei danni; il ripristino della sede stradale, senza la verifica dei vari sottoservizi sottostanti, di cui si ignora la presenza, potrebbe essere improduttiva per la verifica della funzionalità degli stessi; il ripristino della sede stradale intimato “ad horas”, senza una formale constatazione congiunta (Comune, Regione e Telecom) della portata dei danni provocati, potrebbe compromettere sia ogni necessaria attività di risarcimento danni e sia la necessità di verificare un diverso e migliore posizionamento in piena sicurezza tra la fibra ottica e la condotta regionale”- conclude l’ingegnere Rosario Manzi che firma il riscontro al caso via Delle Vigne.
Pertanto, pur consapevoli delle sollecitazioni che pervengono dai cittadini residenti in detta zona, i cui disagi sono più che comprensibili, si sottopone al Comune di Ischia ogni utile determinazione e valutazione dei punti critici sollevati dal dirigente Ing. Manzi che chiude la nota “confermando ogni disponibilità ad eseguire, previa Vs conferma, il ripristino intimato, ritenendo la scrivente UOD esente da ogni eventuale e futura responsabilità derivante da nuovi scoppi e anomalie che potrebbero successivamente intervenire”.
Come andrà a finire? Possiamo sperare solo che non esplodano atre condotte e che le faide interne non offuschino la bontà e la correttezza del lavoro di tutti i soggetti coinvolti.

Se esiste un potenziale pericolo “deflagrazione” della condotta va rimosso e non insabbiato dietro uno sterile rimpallo di responsabilità
L’aspetto grave di questa vicenda, anzi gravissimo, è il rimpallo delle responsabilità dinanzi ad un rischio che per la Regione Campania e i suoi tecnici è evidente! Un rischio invisibile che cammina sotto traccia, sotto i piedi degli ischitani.
La condotta di Via Delle Vigne rischia di esplodere e rischia di farlo in una deflagrazione fortissima e potenzialmente letale quando meno se lo ci si aspetta. Cosa si vuole ottenere dunque con questo scarica barile e questo gioco alle diffide?
Serve senso di responsabilità e metodo. Invece si assiste, semplicemente, ad uno sterile carteggio per pararsi il fondo schiena istituzionale.

Aspettiamo che ci scappi il morto? Così, mentre la gente paga sulla propria pelle la tragedia, tra una letterina e l’altra aspetteremo che passino gli anni a trovare i colpevoli? Si aspetta la tragedia e si delegano le responsabilità quando si può intervenire subito e prevenire ogni rischio? Questo pressappochismo è inaccettabile e vergognoso e non può passare come una sempre nota a margine oppure una PEC nella casella delle spam! Se esiste un potenziale pericolo “deflagrazione” della condotta va rimosso e non insabbiato dietro uno sterile palleggio di mail certificate e sterili diffide. Se la condotta di Via Delle Vigne come certifica l’ingegnere Manzi, è a rischio ed è pericolosissima va messa in sicurezza subito! Non importa di chi la colpa oggi o domani, di chi si dovrà assumere l’onere degli eventuali danni. Il problema è noto e va risolto. Se invece siamo solo dinanzi ad un inutile ripicca politica, béh, vuole dire che siamo davvero al limite, al punto di non ritorno.

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