Si discute al Punto 4 dell’ODG sulla approvazione del Piano di alienazione e valorizzazione immobiliare dell’Ente.
Nella lettura della proposte emerge un primo dubbio inquietante. Nel parlare di Valorizzazione spunta una vendita sul locale di Nestore a Villa Arbusto!
Vendita o Valorizzazione?
L’opposizione solleva il dubbio e il sindaco Pascale chiarisce: “Nessuna vendita è un errore, chiariamo subito!”.
Il sindaco mette tutto agli atti, confermando l’inalienabilità dei beni e cancellando la postilla incriminata con l’unica variante della questione dell’edifico nato per essere destinato al mercato pubblico e poi trasformato in istituto scolastico. La vendita al fine di reperire fondi.
Solo l’edificio in uso alla Città Metropolitana dove ha sede il Liceo Scientifico prima destinato a mercato comunale sarà, infatti, alienabile.
Nel merito era stato inserita la volontà di vendere il “Liceo” e dare in concessione un BAR- Ristorante, previsto nell’ allegato A al punto 4, per la Valorizzazione dependance denominata Bar di Nestore che in altra parte della suddetta proposta veniva dichiarato vendibile.
Nell’intento dell’amministrazione ci sarebbe la creazione di un BAR ristorante da andarsi in gestione mediante gara pubblica che sia a servizio della struttura museale del parco di Villa Arbusto.
In un altro allegato di si parla di vendita piuttosto che di valorizzazione.
Si è cosi resa necessaria una sospensione per chiarire la vicenda nell’ambito delle procedure e dei documenti redatti da consegnare agli atti. La proposta cosi come scritta non era approvabile.
Un nodo importante per la vicenda Villa Arbusto che da mesi alimenta le cronache e le polemiche sulla volontà di vendere un bene di inestimabile valore per la comunità non solo isolana.
Con il dibattito consiliare si è cercato di capire quali beni valorizzare, quali concedere e quali alienare.
Anche nel complesso quadro della vendita del Liceo Scientifico si può solo manifestare la volontà dell’amministrazione di procedere in tal senso. Per la vendita vera e propria la legge pone specifiche questioni ed eccezioni. Il cespite in questione di fatto dovrebbe essere al centro di un nuovo passaggio burocratico, riconsegne e passaggi di mano con la Città Metropolitana.
L’auspico di Pascale e della sua amministrazione è di poterlo cedere alla Città Metropolitana. Al Governo locale al momento preme solo provare che si possono reperire risorse e provare al Ministero l’impegno per il risanamento del’Ente. L’auspicio è che la ex Provincia possa acquistare il bene e dare respiro all’Ente lacchese. Come sempre Pascale deve togliere le castagne dal fuoco ai suoi esperti assessori. Estensori di proposte che di fatto avrebbero esposto lo stesso sindaco e L’Ente all’ennesimo caso di mala gestio del patrimonio pubblico su tutti Villa Arbusto.