La mostra, “Nel bianco, nel nero” organizzata dal Comune di Lacco Ameno e curata da Massimo Ielasi con il Circolo Georges Sadoul di Ischia, ed inaugurata lo scorso sabato 8 aprile restera’ aperta al pubblico con proroga speciale fino fino al prossimo 4 giugno.Essa si pone come omaggio all’artista isolano Gino Di Meglio che approda all’essenzialità (quasi) monocromatica del bianco e del nero dopo un lungo percorso creativo che è principalmente un pensiero di ricerca. Uno studio incessante sulle alchimie tra luce e materia, paesaggio reale della fotografia e astrazione immaginaria dell’autore.Due colori/non colori speciali, opposti e complementari, che conservano il loro mistero pur nella dialettica simbolica con cui dialogano e si scontrano in circa cinquanta immagini inedite in esposizione nelle sale di Villa Gingerò.
«Sono anzitutto molto orgoglioso di poter esporre i miei ultimi lavori presso Villa Arbusto, sito di particolare prestigio storico e culturale”, ha dichiarato il fotografo Gino Di Meglio.“La mostra nasce dall’idea di rappresentare due diversi stati d’animo, parti complementari e interconnesse dell’universo e delle nostre vite: nel bianco, l’apertura alla grazia, alla letizia, alla pace dell’anima, all’etereo; nel nero, vince l’inquietudine, il mistero dell’esistenza e della condizione umana. C’è una foto in particolare che ritrae una mano che lancia i dadi che rappresentano l’incertezza della sorte per ogni essere umano. Un dualismo mai così netto: a volte prevale l’uno, a volte l’altro».L’esposizione a Villa Gingerò è divisa in due sezioni: nella prima, le fotografie in cui domina il bianco, sintesi additiva di tutti i colori; nella seconda si impone il nero, sintesi sottrattiva assoluta. Una simmetria anche numericamente equilibrata (25 immagini digitali di medio formato per ognuna) che vibra di mille sfumature, cromatiche ed espressive, grazie alla sensibilità e alla maestria tecnica con cui l’autore padroneggia gli scatti.
“La sfida più grande – continua il fotografo – è stata quella di mantenere un assoluto rigore stilistico. La fotografia è un esercizio di sottrazione, togliere per arrivare all’essenziale. Qui, al contrario della mia produzione precedente, dove cercavo di mettere insieme più oggetti e armonizzarli, ha prevalso invece una ricerca assoluta della pulizia estetica dell’immagine. Restituire i dettagli con la maggior precisione possibile. Come delle finestre sul reale filtrate chiaramente dalla mia sensibilità».Per Carla Tufano, vicesindaco di Lacco Ameno e assessore con delega alla Cultura, Turismo, Villa Arbusto e Pianificazione «questo è un momento di ripartenza della stagione turistica decisivo per tutta l’isola d’Ischia, in cui ogni sforzo dell’amministrazione è teso a costruire quotidianamente nuove opportunità di sviluppo economico e sociale. Il polo museale di Villa Arbusto a Lacco Ameno si conferma come sede diffusa di un progetto, non solo culturale, di completa riqualificazione del territorio; un progetto che ha nella creatività e nella qualità delle proposte i suoi punti di riferimento più significativi. Archeologia, pittura, fotografia, scultura, musica, teatro e cinema hanno segnato positivamente la passata stagione e tante novità attendono cittadini e ospiti anche per i prossimi mesi. Ringrazio il Sindaco, i miei collaboratori, Massimo Ielasi che ha curato l’allestimento con Salvatore Basile e Bruno Macrì e naturalmente l’autore Gino Di Meglio per questi scatti inediti e sorprendenti, presentati per la prima volta in pubblico a Villa Gingerò, in cui la dialettica contenuta in questi due estremi cromatici saprà restituire ai visitatori della mostra i segni e il respiro del suo e del nostro mondo interiore».
Per Massimo Ielasi, curatore della mostra, si tratta di una mostra molto interessante perché non si vede un fotografo che dipinge con tecniche tradizionali bensì fotografa con tecniche varie e nuove tra le quali la gomma bicromatata: “in questa esposizione ammiriamo opere realizzate con una tecnica particolare grazie alla quale è riuscito a creare queste fotografie che secondo me sono straordinarie” afferma il curatore. “La cosa importante è che iniziamo ad avere fotografi che hanno abbandonato le tradizionali tecniche per produrre in laboratorio. Abbiamo la fortuna di avere questo fotografo che ci fa vedere delle cose straordinarie che potranno anche on piacere a qualcuno ma io credo che si tratti di uno dei maggiori fotografi artisti ad Ischia”.E ad omaggiare ed apprezzare le nuove opere in esposizione tantissimi visitatori incuriositi dalla nuova tecnica di Gino Di Meglio, che puntando all’essenzialità di dettagli messi in risalto dal bianco e dal nero è riuscito a far vibrare le corde della sensibilità di chi li osseva.