lunedì, Gennaio 13, 2025

Visconti, anniversario a rischio flop Iacono scrive a De Luca: “Non si perda l’occasione”

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Il 17 marzo i 40 anni dalla morte del regista. Ma la Colombaia resta chiusa

Pasquale Raicaldo | L’anniversario è a rischio flop. Un rischio decisamente concreto. Il prossimo 17 marzo cadranno i quarant’anni dalla scomparsa del regista Luchino Visconti, legato a doppio filo all’isola d’Ischia. Che, tuttavia, non solo non sembra intenzionata a celebrare la ricorrenza, ma potrebbe farsi cogliere talmente impreparata da non riuscire, per quella data, a riaprire la “Colombaia”, la Villa che fu di Visconti.
I cui cancelli sono ancora inesorabilmente chiusi, dopo un’estate intera di immobilismo (aprirono solo per un evento dell’Ischia Global Fest e la serata di “I love Ischia”).
Potrebbe non bastare anche un’eventuale (e al momento improbabile) corsa contro il tempo perché si esaudisco il desiderio del consiglio generale della Fondazione, che avrebbe voluto riaprire la Villa proprio il prossimo 17 marzo. Era l’ambiziosi progetto di Luigi Covatta, l’ex senatore che ha assunto da qualche mese il coordinamento del nuovo direttivo, subentrando al dimissionario Massimo Bottiglieri.
«Sarà il momento giusto per ripartire – aveva ammesso il sindaco di Forio, Francesco Del Deo – benché la strada sia innegabilmente ancora in salita. Tra decreti ingiuntivi e debiti, frutto dell’assalto alla diligenza figlio di anni di sperperi, non è facile trovare la quadratura del cerchio per la Fondazione».
E la quadratura, a quanto pare, non è arrivata. Con il rischio che la villa che fu di Luchino Visconti e al cui esterno riposano le ceneri del grande maestro del neorealismo italiano resti inesorabilmente chiusa. E Visconti sia festeggiato altrove, non qui. Un bel paradosso per l’isola che pure potrebbe legare il suo nome a quello del maestro del neorealismo, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Il mancato rilancio dell’immobile, che passa attraverso una serie di interventi ordinari e straordinari (la scorsa estate la Villa aveva aperto part-time evidenziando, però, calcinacci a rischio crollo, intonaco staccato in alcuni ambienti, le inconfondibili persiane azzurre cadenti, balaustre fradice e la pavimentazione dell’anfiteatro compromessa), rischiava però di passare sotto silenzio.
Ci ha pensato l’ex europarlamentare Franco Iacono, tra i registi dell’acquisizione della Villa a patrimonio del Comune di Forio, a tentare di smuovere le acque inviando nei giorni scorsi una lettera aperta al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e a Sebastiano Maffettone, consigliere per la cultura del presidente.
«Il 17 di marzo – ricorda Iacono – cadrà il 40° anniversario della scomparsa di Luchino Visconti, che era nato il 2 di novembre del 1906. L’anno, che è appena iniziato, “comprende” così due anniversari: il 110° della nascita ed il 40° della morte del grande regista. Un autentico maestro, che, con la sua arte ha segnato, con un marchio indelebile, il mondo del cinema, del teatro, della lirica.
Come si sa, Luchino Visconti elesse l’Isola d’Ischia, Forio in particolare, a sua seconda “patria”: non a caso ha voluto che le sue ceneri riposassero nel Parco de La Colombaia, la sua residenza preferita. Nel 1986 nacque, in Luigi Covatta ed in chi scrive, il progetto-idea di celebrare Luchino Visconti, affidandone la “realizzazione” a Maurizio Scaparro, che “indagò” il percorso culturale del Maestro. Nacquero così quattro momenti di approfondimento dell’opera di Luchino Visconti: “Visconti ed il Sud”, “Visconti e la Francia”, “Visconti e la Germania”, “Visconti e la Lirica”.
Dal 1987 al 1990 – ricorda l’ex europarlamentare – vennero ad illustrare quel percorso i più grandi protagonisti del mondo Viscontiano: Alain Delon, Adriana Asti, Marcello Mastroianni, Helmut Berger, Giulietta Simionato, Suso-Cecchi D’Amico, Caterina D’Amico, Franco Zeffirelli, Menotti, Francesco Rosi, solo per elencare i più significativi. A questo impegno, seguì l’acquisto della sua residenza, La Colombaia, da parte del Comune di Forio con fondi regionali. Anni travagliati segnarono la vita della Fondazione omonima, conclusa, qualche mese fa, con la sua messa in liquidazione.
Sarebbe un delitto se il destino della Fondazione, dovuto a responsabilità ben precise, condizionasse anche l’idea fondante di tutto il percorso: costituire una “Scuola Internazionale di Cinema Teatro e Musica” nel segno di Luchino Visconti. So bene che le idee camminano sulle gambe degli uomini, e, se quelle gambe sono fragili, anche le idee non si concretizzano. Epperò non si possono disperdere al vento! Così, a prescindere dal destino della Fondazione e dalla struttura che si verrà a costituire per continuare e realizzare, spero, quel progetto originario, non si può rinunciare a celebrare questi due anniversari, a cominciare dal 40° anniversario della morte di Visconti, il 17 di marzo prossimo.
Luchino Visconti, autentico “patrimonio dell’umanità”, appartiene un poco anche alla nostra terra, che ha illustrato con la sua arte e la sua presenza, ed ora segna, non solo simbolicamente, con le sue ceneri. Da tutto il mondo vengono a rendere omaggio a quelle ceneri ed alla sua memoria, trovando tristemente chiuso l’ingresso della Colombaia e del parco. Recentemente, ho avuto la possibilità di accompagnare un gruppo di ben 18 Giapponesi, venuti apposta a rendere omaggio al grande regista, così come ho potuto accompagnare Umberto Orsini, che dimorò alla Colombaia, e fu interprete dell’ultimo lavoro teatrale di Luchino Visconti. Per tutti una grande tristezza per le condizioni della residenza e per la sua chiusura. Avendo speso notevoli energie al tempo del mio impegno istituzionale, coinvolgendo importanti personalità (cito solo Valery Giscard d’Estaing, allora collega di Parlamento europeo) per ottenere dal governo il vincolo ex lege 1089 del 1939 onde impedirne ogni utilizzo speculativo, chiedo al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ed al suo consigliere per i Beni Culturali, Sebastiano Maffettone di assumere tutte le iniziative possibili per celebrare Luchino Visconti.
Sarebbe un delitto – lamenta Iacono – non cogliere questi appuntamenti, ai quali sicuramente altri, in Italia e non solo, penseranno. Le forme non sono difficili da individuare, così come non credo ci possano essere problemi di risorse da parte della Regione Campania. Mentre le energie che si potranno coinvolgere sicuramente saranno disponibili, a cominciare dai “fondatori” dell’antico percorso, da Luigi Covatta a Maurizio Scaparro, e poi da Caterina D’Amico a Piero Tosi ed allo stesso Umberto Orsini, fino ai “miti” viscontiani viventi, come Alain Delon, Claudia Cardinale, Helmut Berger, Adriana Asti, Giorgio Albertazzi, che di Luchino Visconti fu amico vero. E se ci sarà da dare una mano – conclude Franco Iacono – non mi sottrarrò». Inutile sottolineare come, peraltro, celebrazioni in grande stile per il 17 marzo sarebbero già dovute finire in un cartellone di eventi che non c’è. Ma è innegabile che qualora il flop quasi annunciato dovrebbe realmente verificarsi, si tratterebbe dell’ennesimo passo falso della Colombaia nell’ultimo, complicatissimo quindicennio.

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