sabato, Dicembre 21, 2024

«Visita al Rizzoli prenotata a febbraio, cancellata perché non urgente!»

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Sarà pur vero che l’emergenza Covid-19 ha rivoluzionato e sconquassato tutte le attività, in particolare nella sanità, ma quanto segnalato da un nostro lettore per il solito episodio assurdo verificatosi al “Rizzoli” non può essere addebitato esclusivamente alla pandemia. Anche perché ritardi e disservizi si registravano già prima.
Ma vediamo cosa è accaduto al nostro anziano lettore, che il 4 febbraio (dunque prima dell’emergenza sanitaria) aveva prenotato una visita pneumologica da effettuare il 20 luglio.

Ebbene, «il 20 luglio alle ore 9.30 mi sono recato all’ospedale Rizzoli per pagare il ticket e per sapere se alle 15.10 mi avrebbero sottoposto a visita. Mi hanno risposto rispondono che non ci sarebbe stata alcuna visita e alle mie rimostranze sono stato invitato a recarmi nuovamente dal mio medico per una nuova prescrizione, questa volta con carattere di urgenza. Ho 73 anni e per me è stato difficoltoso e faticoso recarmi in ospedale alle 09.30, figuriamoci alle 15.10. Un’avventura da dimenticare, di cui mi sto ancora chiedendo i motivi e dove fosse il medico che mi doveva visitare…».

Forse le visite in questa fase 3 possono essere effettuate solo se rivestono carattere di urgenza? Ma nessuno lo ha spiegato e comunicato ai pazienti che si erano prenotati mesi e mesi fa, addirittura come detto prima dell’arrivo della pandemia in Italia. Disorganizzazione e menefreghismo per le esigenze e i problemi degli utenti. Con questo caldo africano, si possono ben immaginare i disagi e le sofferenze di un anziano costretto a fare la spola tra ospedale, medico di base e viceversa. L’ennesimo episodio della malasanità isolana che purtroppo in tempi di pandemia sta colpendo ancor più duro e sempre i più deboli.

1 COMMENT

  1. Cosa dire del fatto che il CUP (Tel. 0125853013) NON accetta impegnative con carattere di urgenza (né quelle entro le 72 ore né quelle a 10 giorni) e per quelle “programmabili” (ossia senza limiti temporali) relative ad alcune analisi rimanda ad una nuova richiesta da effettuare in data non specificata, in quanto l’agenda di prenotazione è piena fino alla fine di settembre e l’agenda dei mesi successivi NON è attualmente disponibile?
    Ciò ANCHE se si tratta di una prestazione che era stata messa in lista di attesa (da novembre 2019) per lo scorso mese di aprile e poi annullata dai decreti della Regione x il COVID!
    Quindi è molto probabile che, alla fine, trascorra più di un ANNO tra la richiesta iniziale e la erogazione effettiva della prestazione.
    E De Luca, senza pudore, continua a magnificare “l’eccellenza” della sanità campana…
    Ovviamente parlo con una precisa e ineccepibile documentazione…

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