“Non feste, ma opere di bene”. E’ questo il senso dell’appello che Vito Iacono lancia al cardinale Mimmo Battaglia, Arcivescovo di Napoli. Il consigliere comunale di Forio fa riferimento ai finanziamenti “elargiti” dalla Regione Campania per le feste patronali e parrocchiali. Una strategia elettorale del governatore De Luca in vista delle prossime elezioni regionali del 2025, per ingraziarsi la Chiesa e con l’evidente intento di allargare il proprio bacino elettorale. Peccato che il governatore dimentichi i tanti problemi che attanagliano le realtà campane e i tanti cittadini in condizioni disagiate. Per tale motivo Vito Iacono chiede all’Arcivescovo di Napoli di intervenire presso i parroci per esortarli ad utilizzare questi fondi non per “feste e festicciole”, ma per aiutare i propri concittadini bisognosi di un sostegno materiale e non solo, di cure e di interventi che incidano nel sociale. Se la Regione continua ad ignorare tali bisogni, ci pensi la Chiesa, che come missione deve avere proprio quella di aiutare i più deboli. E’ questo il messaggio del consigliere comunale foriano, ben consapevole di quante situazioni di disagio economico e di malessere sociale siano presenti anche sulla nostra isola. Le “mance” elettorali di De Luca possono essere impiegate per scopi ben più nobili e concreti che qualche festa patronale o parrocchiale.
IL “GRIDO DI DOLORE” DI PAPA FRANCESCO
Per tale motivo ha deciso di rivolgersi al cardinale Battaglia: «Caro don Mimmo, come lei ci chiede, paternamente, di chiamarla, la Chiesa rinunci ai fondi stanziati nel bilancio della Regione Campania per le feste patronali e di parrocchia e chieda che quelle risorse vengano destinate alle politiche sociali ed alla sanità, agli ultimi ed ai fragili. Milioni di euro di sprechi, mentre il disagio, l’indigenza, la povertà dilaga nella nostra Regione a dispetto delle “paginate” di propaganda, pubblicate su tutti i giornali, a spese dei cittadini, che descrivono un’altra regione, quella che non esiste, dove tutto va bene, una sorta di paradiso terrestre, nel silenzio assordante di tutti, parti politiche tutte e sociali comprese. Una vergogna!
Quanti disabili ed anziani senza adeguata assistenza e costretti ad aspettare mesi per percorsi riabilitativi, e così per i malati oncologici e di altre patologie. Mesi di liste di attesa, reparti sotto organico, carenze strutturali e di organico che mettono a rischio la vita di tanti nostri concittadini. Quanti immigrati ghettizzati e senza alcun supporto che favorisca processi di integrazione, quanti giovani vittime delle tossicodipendenze e di tante altre forme di dipendenza lasciati soli, insieme alle loro famiglie, senza speranza, quante famiglie senza casa o in condizioni abitative indecenti, quanta violenza, anche nelle famiglie e tra i giovani per dare sfogo ad uno stato insopportabile di malessere. E nessuno che si prenda cura di loro!!!
Tutte problematiche di specifica competenza della Regione Campania. Le chiedo un piccolo e forte segnale da parte della Chiesa, anche a chi pensa di usare le parrocchie, soprattutto quelle di periferia dove sono più evidenti i tristi fenomeni di abbandono del prossimo, la devozione, la tradizione, la fede quale occasione di propaganda personale per alimentare il proprio ego e le proprie ambizioni, offendendo chi vive nel bisogno, nella paura, nella sofferenza, chi vede quotidianamente ferita la propria dignità. E questo anche per aderire al “grido di dolore” di Papa Francesco nell’anno Santo del Giubileo, che ormai è l’unica voce che si leva per combattere ingiustizie e diseguaglianze.
Carissimo don Mimmo, sono convinto che Ella vorrà recepire il mio accorato appello e chiedere ai suoi parroci di aderire alla proposta. Un gesto per risvegliare le coscienze, per dare speranza, per testimoniare il senso di amore e di carità ai quali la Chiesa ed i suoi attori sono chiamati a riferire la propria opera e tanti lo fanno con grande coraggio e determinazione. Grazie!».