Dopo il pareggio per 1-1 tra Ischia e Fidelis Andria, Mario Vrdoljak, centrocampista croato dell’Ischia Calcio, ha parlato con emozione e lucidità ai microfoni. Oltre a commentare la prestazione della squadra, ha dedicato parole sentite alla sua famiglia e al suo percorso personale, tra calcio e studio. Un’intervista che mostra quanto il calcio possa essere anche una storia di riscatto e di cuore.
1-1 con la Fidelis Andria, un’altra partita di cuore. Si è visto molto da parte vostra. Intanto, complimenti per la laurea: dimostra che non si è solo giocatori in campo, ma anche nella vita.
“Grazie mille, innanzitutto per i complimenti. Ho dedicato questo traguardo a mia moglie, perché è stata lei a credere in me, anche nel fatto che potessi studiare in italiano, che non è la mia lingua madre. Per quanto riguarda la partita, credo che abbiamo disputato una grande prova, soprattutto nel primo tempo. Abbiamo messo il cuore e, secondo me, meritavamo di più. Purtroppo sapevamo che Kragl è un giocatore di altra categoria: basta una punizione, e ti punisce. Ma alla fine è uscito il cuore, ed è quello che conta”.
Quindi un pareggio giusto, ma forse con un pizzico di rammarico?
“Sì, secondo me è un risultato giusto, ma se avessimo vinto, non avremmo rubato nulla. Abbiamo avuto una bella reazione, una vera reazione da squadra. Ne parlavamo anche con l’allenatore: loro puntano più sulle individualità, noi invece siamo compatti. Sin da quando è arrivato il mister, ha saputo ricostruire e unire l’ambiente. Fin dalla prima partita a Matera si è visto questo spirito. Noi magari non abbiamo giocatori esperti come Da Silva o altri top player, i nostri sono più giovani. E quindi per forza dobbiamo giocare da squadra. Ma è questo che piace anche al pubblico”.
Infatti i tifosi vi hanno applaudito alla fine.
“Sì, e li ringraziamo. Il tifoso riconosce sempre quando dai tutto in campo. Anche se perdi, se lasci il cuore, l’applauso arriva lo stesso. Oggi, anche in caso di sconfitta, credo che ci avrebbero applaudito comunque. Ma ora dobbiamo pensare a chiudere il nostro obiettivo il prima possibile”.
Come ti sei trovato a Ischia da quando sei arrivato?
“Molto bene! Mi piace tutto, anche se non sono abituato a spostarmi tanto. La mia compagna, che da giugno sarà mia moglie, ed io ci troviamo molto bene. Ci hanno accolto tutti benissimo, sia i cittadini che i dirigenti. È una cosa molto importante per me”.