Ida Trofa | Tornano a suonare, dopo 5 anni, le campane del Purgatorio. La prima Pasqua con il ritorno alle celebrazione per la settimana Santa, la benedizione delle Palme e la “Madonna di Notte”, la tradizione della processione sulle strade del Sisma, lì dove ha sede la casa di Maria Addolorata e della gente di Casamicciola alta.
Da martedì 5 aprile, grazie ad un’installazione provvisoria, sono state rimesse in funzione due delle quattro campane salvate dal terremoto del 2017. Un piccolo segno, in attesa della ricostruzione del sacro luogo che un tempo era impossibile. Un piccolo miracolo che si compie in attesa dei grandi progetti. Resteranno montate in maniera temporanea per un mese a testimonianza dell’impegno, della resilienza e soprattutto di chi vuole continuare a vivere questa terra nonostante tutto.
Una storia di fede ed appartenenza
Le campane dell’Addolorata risale al Concilio ecumenico vaticano e reca la datazione 1966, e risulta voluta dai fedeli che si firmano e reclamano la protezione della Madonna, come risulta dall’epigrafe che si legge su di essa.
Un’altra campana, sulla quale ritrova la rappresentazione del Sacro Cuore di Gesù, è certamente un ex voto della popolazione della contrada del Purgatorio, come documenta l’epigrafe che la firma “contrada Purgatorio”. La campana in questione fu, dunque, progettata, voluta e pagata dai fedeli e reca la datazione 1954. A voler individuare termini cronologici che possano datare la campana in oggetto, va certamente tenuto presente che il culto del Sacro Cuore di Gesù divenne universale per tutta la Chiesa cattolica nel 1856: dopo tale data è possibile collocare – purtroppo in maniera imprecisata – la campana.
Il ritorno in funzione delle “due sorelle” ha un valore particolare in questi giorni.
Questo risalta dall’usanza di legare le campane durante la settimana santa, sostituendole con strumenti di legno. Infine, proprio in questi tempi terribili, va ricordato l’alto valore simbolico che la campana assume nelle varie fasi della vita cristiana. Essa annuncia al popolo cristiano la nascita di una nuova vita, e ne segna la morte con lenti e profondi rintocchi.
La durezza del metallo rappresenta la forza del predicatore, il battaglio in ferro la lingua del predicatore, il colpo della campana è il richiamo al predicatore a farsi esempio di correttezza. La catena con cui il battaglio sta appeso o sospeso rappresenta la meditazione, e la mano che stringe il battaglio è la moderazione della lingua. Il legno dell’armatura che sorregge la campana rappresenta il legno della croce di Cristo; infine il ferro che unisce la campana al legno rappresenta la carità del predicatore.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, solo in Germania e in Europa Orientale 33.000 campane furono rimosse per essere rifuse e trasformate in armi, eppure al termine del conflitto molte di esse tornarono però a suonare nelle loro chiese o cattedrali originarie, come per esempio la campana del Duomo di Santo Stefano a Vienna. In questi giorni così difficili e drammatici, giorni di guerra e di paura, l’auspicio è che anche le campane dell’Addolorata del Purgatorio di Casamicciola, che hanno scandito la vita della comunità nel cuore della attuale zona rossa (terremoto 21 agosto 2017) tornino a suonare e radunare la gente del Majo e de La Rita ai propri luoghi.
Torneranno a suonare le campane
Ci sono, dunque, momenti che, per una comunità, hanno un elevato significato. A Pasqua le Campane torneranno finalmente a suonare scandendo il tempo per la comunità del Purgatorio, di Casamicciola Alta, tra La Rita ed il Majo. Un momento che in tanti pensavano non potesse arrivare mai più. Ci sono voluti una giornalista, due Vescovi e tre commissari per arrivare fin qui. Per rappresentare l’importanza di recuperare le proprie radici, la propria storia per quanto piccola o grande che sia. Il Vescovo di Ischia, Monsignor Gennaro Pascarella, ha accolto la proposta del sindaco Giovan Battista Castagna fattosi portavoce del comune sentire, di consentire alle campane della Chiesa di Santa Maria dei Suffragi di salutare la Santa Pasqua: “un gesto semplice ma dall’altissimo valore simbolico, considerato che quelle campane sono rimaste silenti dal 21 agosto 2017. Il comune si farà carico di tutte le operazioni previste, compreso lo smontaggio e la custodia. Il sindaco ha anche colto l’occasione per segnalare a Sua Eccellenza gli aggiornamenti delle iniziative che l’amministrazione sta portando avanti per i vari edifici di culto, che hanno incontrato il favore del Vescovo” scrivono le istituzioni locali in una nota ufficiale che annuncia le “temporary bells”.
Un modo fluido di vivere il proprio paese. L’unica strada per riappropriarsi, un passo alla volta delle proprie certezze, fatte anche di consolidate ed antiche tradizioni. Anche questo è ricostruire, riconnettersi, In un tempo sospeso, tra il dramma che ha interrotto la vita di questi luoghi e la lenta e difficile programmazione del ritorno a quella vita e a quei luoghi tanto amati e tanto complicati.